IL VINO E LE UVE DA TAVOLA n. 19 Settimana dal 15 al 21-5-2000
I tappi sintetici e il nuovo packaging
Passavano quasi inosservati, alla London International Wine Trade Fair (Londra, 16-18 maggio), i tappi sintetici. Si confondevano tra la miriade di tappi in sughero, di cui copiano la forma e a volte anche il colore, ma c’erano: simbolo di una nuova tendenza contro la quale poco potrà la tradizione.
In Europa sono una peculiarità del Regno Unito, dove furono introdotti dalla Grande Distribuzione nella prima metà degli anni ’90. Ma tra i canali di vendita privilegiati si prospetta anche la ristorazione, che con i tappi sintetici, in grado di assicurare uno standard qualitativo costante, si cautelerebbe dai reclami della clientela per le alterazioni organolettiche legate al sughero, ovvero per quello che viene definito "gusto di tappo" che porta alla sostituzione delle bottiglie e alle conseguenti perdite economiche.
A detta dei fautori dei tappi sintetici, ad avvantaggiarsene sarebbe anche, genericamente, l’immagine del vino, visto che nei casi meno eclatanti il consumatore confonde l’odore di tappo con le caratteristiche stesse del prodotto, traendone un’erronea valutazione del suo livello qualitativo. La nuova tendenza dei tappi sintetici non sarebbero peraltro sostenuta da considerazioni economiche visto che a tutt’oggi, con una produzione ancora ridotta, il loro costo non si discosta molto da quello medio di un tappo in sughero.
Hanno iniziato a produrre vini con tappi sintetici anche alcune aziende italiane, in particolare in Trentino, Veneto, Puglia e Sicilia, mostrando in tal modo il coraggio di rischiare per essere all’avanguardia con le nuove tendenze. Perché a prescindere dal dibattito ancora in atto su pregi e difetti dei tappi in sughero e sintetici, resta il principio che è l’azienda a doversi adeguare al mercato, e non il contrario.
La produzione italiana di vini con tappi sintetici è per il momento destinata al mercato internazionale anche se qualche imprenditore (in Veneto e Toscana in particolare) sembra averne tentato l’immissione sul più tradizionale mercato interno. I competitors esteri nel frattempo – Nuovo Mondo ma non solo – mostrano una particolare attenzione a questo nuovo tipo di packaging. Durante la fiera di Londra tappi sintetici dai colori svariati – viola, verdi, neri, gialli, oltre che color sughero – sono stati notati su bottiglie di Sudafrica, Cile, Australia, Nuova Zelanda, Italia e Bulgaria, spesso abbinati con il colore delle etichette.
I tappi in plastica sono solo una delle nuove tendenze sul versante del packaging. Gli stand della Fiera di Londra erano vivacizzati infatti da etichette accattivanti: trasparenti, colorate, abbinate con i collarini, e da bottiglie satinate o dalle forme innovative: a dimostrare la tensione del settore del vino verso l’innovazione.
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